
PRICE, POLICE o MEAT – Scelta del Protocollo Corretto
I protocolli PRICE, POLICE e MEAT sono acronimi che descrivono diverse modalità di intervento fisioterapico che vengono messe in atto quando ci si trova di fronte a un TRAUMA ACUTO.
Tali protocolli indicano in modo schematico l’insieme di azioni che il fisioterapista deve compiere per MINIMIZZARE I DANNI SECONDARI conseguenti all’evento traumatico e al tempo stesso MASSIMIZZARE LA QUALITA’ DEL RECUPERO.
PRICE, POLICE e MEAT non sono protocolli sostituibili tra loro, in quanto, per esprimere la loro massima efficacia, vanno utilizzati in funzione del TIPO DI EVENTO TRAUMATICO e del lasso di TEMPO TRASCORSO dal momento della lesione.
Inoltre, il fisioterapista deve prestare molta attenzione alla CORRETTA ESECUZIONE DEL PROTOCOLLO PRICE O POLICE durante le prime ore dal trauma, al fine di non causare dei danni, anziché prevenirli.
Acronimo di “Protection”, “Rest”, “Ice”, “Compression” e “Elevation”, il protocollo PRICE è tra i tre quello più TUTELANTE per le strutture, in quanto tende a preservare il più possibile dal movimento.
Solitamente è quello che si applica sempre nelle PRIME 24 ORE dal trauma e si effettua durante un CORRETTO INTERVENTO IN CAMPO DEL FISIOTERAPISTA.
Si espleta attraverso l’esecuzione di 5 azioni terapeutiche:
–PROTECTION: il distretto viene protetto da potenziali ulteriori traumi, tramite strumenti di protezione come bendaggi salvapelle, cotone di germania o tutori di protezione.
–REST: il distretto viene tenuto a riposo e immobilizzato attraverso un bendaggio funzionale, solitamente un tape anelastico o una benda coesiva.
–ICE: sul distretto viene applicato ghiaccio spray e/o una borsa di ghiaccio istantaneo per impedire lo stravaso ematico e tenere sotto controllo l’edema infiammatorio.
–COMPRESSION: sul distretto viene applicato un bendaggio compressivo al fine di contenere la formazione di edema e l’eventuale menomazione.
–ELEVATION: il distretto viene sollevato al di sopra del livello del cuore per impedire che la pressione sanguigna possa generare emorragie o un edema eccessivo.
Simile al PRICE, il protocollo POLICE è l’acronimo di “Protection”, “Optimal Load”, “Ice”, “Compression”, “Elevation” ed è quello recentemente più utilizzato in caso di traumi di minore gravità, una volta che sono trascorse 24 ore dall’evento lesivo.
La differenza tra i due protocolli sta nel fatto che il POLICE è sensibilmente più rivolto al RECUPERO FUNZIONALE, pertanto anzichè un’immobilizzazione completa (REST) come previsto dal PRICE, nel POLICE si applica il cosiddetto OPTIMAL-LOADING, ovvero il “carico ottimale” in relazione alla gravità del trauma.
Da studi scientifici si è infatti visto che, piuttosto che un’immobilizzazione completa protratta nel tempo, la prognosi di recupero migliore viene data dal rispetto di un “riposo relativo”, ovvero l’uso del carico ideale consentito sulle strutture lese che ne stimoli la rigenerazione senza esporle al pericolo di alcuna ulteriore lesione.
Il POLICE si utilizza solitamente dopo il PRICE, fino a 72 ore dall’evento traumatico, dopo di che si applica il protocollo MEAT.
PROTOCOLLO M.E.A.T.
Meno noto rispetto agli altri due protocolli, è l’acronimo di “Movement”, “Exercise”, “Analgesics”, “Treatment” e viene utilizzato trascorse 72 ore dal trauma, se non insorgono complicazioni medico-infermieristiche.
Il MEAT, che costituisce parte integrante del percorso di riabilitazione e recupero funzionale post-trauma, si espleta attraverso l’esecuzione di 4 azioni terapeutiche:
–MOVEMENT: il distretto viene mobilizzato, attraverso tecniche passive o attive assistite, al fine di garantire la rigenerazione tissutale e impedire il formasi di aderenze interne o retrazioni.
–EXERCISE: in funzione delle condizioni cliniche, il paziente eseguirà delle sessioni di ESERCIZIO TERAPEUTICO mirate al recupero funzionale, propriocettivo, della forza o finalizzate al controllo del dolore.
–ANALGESICS: a seconda dell’intensità del dolore, può essere utile facilitare il recupero funzionale ricorrendo a farmaci, integratori o tecniche manuali analgesiche in grado di ridurre l’algia a livelli accettabili.
–TREATMENT: sul distretto vengono applicate tecniche di terapia manuale, finalizzate al controllo del dolore e al recupero della funzionalità motoria.
Un aspetto importante da sottolineare, è che i tre protocolli si utilizzano solo in caso di TRAUMI DI INTENSITA’ MODERATA o MEDIA, ovvero tutte quelle condizioni cliniche in cui l’intervento del fisioterapista è idoneo e non ci troviamo invece in una condizione di URGENZA MEDICO-INFERMIERISTICA.
Pertanto, traumi sportivi abituali, come stiramenti, strappi, contusioni o distorsioni, possono essere gestiti correttamente dal fisioterapista – posto comunque che l’intervento medico è poi SEMPRE NECESSARIO – mentre TRAUMI GRAVI quali fratture, dislocazioni articolari, lesioni gravi della cute o traumi con perdita di coscienza richiedono L’IMMEDIATO INTERVENTO MEDICO, con invio della persona al pronto soccorso il prima possibile.
Per discriminare in modo corretto se un trauma è grave o meno e come intervenire correttamente, è necessario seguire il PROTOCOLLO RAPIDO DI INTERVENTO PER I TRAUMI SPORTIVI.
SCELTA DEL PROTOCOLLO CORRETTO
Per la scelta del corretto protocollo da utilizzare, sono due i fattori importanti da prendere in considerazione: quanto tempo è trascorso dall’evento traumatico e la tipologia di evento traumatico.
Pertanto per prima cosa valutiamo QUANTO TEMPO E’ PASSATO DAL TRAUMA:
-> Se non sono ancora passate 24 ore si usa il PROTOCOLLO PRICE
-> Se sono passate più di 24 ore, SI VALUTA IL TIPO DI TRAUMA.
Si tratta di una CONTUSIONE?
-> In caso affermativo, si passa al PROTOCOLLO POLICE per 72 ore dal trauma
-> In caso negativo, si ESAMINA LA PRESENZA DI LESIONI DEI TESSUTI.
Sono presenti LESIONI ANATOMICHE SIGNIFICATIVE?
-> Se sono assenti, o sono presenti in forma lieve, si passa al PROTOCOLLO POLICE per 72 ore dal trauma
-> Se sono presenti, allora si mantiene il PROTOCOLLO PRICE fino a 72 ore dal trauma.
Passate 72 ore dall’evento traumatico, se NON CI SONO COMPLICAZIONI significative, si applica quindi il PROTOCOLLO MEAT e si comincia il percorso di recupero funzionale.
Buon lavoro!