
La Metodica di Trattamento Vincente
Seguendo da vicino molti atleti che praticano sport da combattimento, mi capita sempre più frequentemente di trovare forti parallelismi tra i principi delle ARTI MARZIALI e LA FISIOTERAPIA.
Uno di questi, in particolare, riguarda la scelta della “metodica vincente”.
Nelle arti marziali, come anche nella terapia manuale, c’è una grande similitudine nel divario che separa i professionisti che hanno solo una conoscenza TEORICA da coloro che la mettono invece in PRATICA.
Conoscere le arti marziali “nella teoria” è senz’altro utile, ma… quando si tratta di applicarle poi in un combattimento reale, allora le cose cambiano completamente!
Ricordo che da ragazzino, nell’epoca in cui ancora non c’era la possibilità di accedere al “sapere globale” dato dalla rete, le informazioni che circolavano riguardo alle arti marziali erano limitate a quei pochi “eletti” che le praticavano.
Che ovviamente erano soliti decantare le lodi della propria scuola, quando non anche denigrare le altre.
Ricordo che spesso si chiedeva loro “come dobbiamo fare se un aggressore…?” anelando spiegazioni su come poter rispondere a un attacco dato in un certo modo piuttosto che in un altro.
E con molta sicurezza ci veniva risposto che “se l’avversario ti attacca così, devi fare questo, ma se invece ti dà un pugno cosà, devi fare quest’altra mossa…” e via dicendo.
Il fatto (relativamente) divertente era che poi però, nella pratica “clinica” data da un combattimento reale, i consigli ricevuti erano il più delle volte ASSOLUTAMENTE FALLIMENTARI.
In un attacco reale non c’era tempo di ragionare su “cosa fare se”: era invece necessario conoscere poche tecniche controffensive, ma realmente efficaci, da poter applicare sempre e in modo vincente!
Nel mondo dell’MMA, ovvero le arti marziali miste, infatti gli atleti che hanno successo non sono quelli che sanno tante diverse tecniche esotiche, ma coloro che conoscono le “poche ma efficaci” che gli garantiscono MAGGIORI PROBABILITA’ DI VITTORIA.
Solitamente, le tecniche vincenti sono quelle di semplice esecuzione, ad ampia versatilità, facilmente adattabili al contesto e applicabili in modo rapido.
Poi, tutto il resto, è ovviamente dato dal duro allenamento individuale.
Esiste quindi un parallelismo tra le arti marziali e la fisioterapia? Ovvero: ci sono caratteristiche che rendono “vincenti” alcune metodiche di trattamento rispetto ad altre?
Con sospresa, ho potuto constatare che quello che era valido per le arti marziali lo era anche in parte per la fisioterapia.
In fisioterapia, la conoscenza teorica è assolutamente necessaria e preziosa, ma è altrettanto importante poi saper “mettere bene in ordine” le proprie conoscenze, sfruttando poi in modo efficace nel lavoro sul paziente quelle DAVVERO VALIDE. Come per le arti marziali, non servono concetti astratti se poi non sono realmente utili nella pratica lavorativa.
Ma allora quali sono allora le caratteristiche che rendono “vincente” una tecnica di terapia manuale?
Prima di rispondere a questa domanda, è necessario chiarire una cosa: nelle arti marziali come nella fisioterapia l’efficacia di una metodica dipende dal CONTESTO. Se infatti stiamo facendo un combattimento sul ring o in strada, con i guantoni o senza, di boxe o di grappling, le tecniche utili alla vittoria cambiano totalmente.
Pertanto, in riabilitazione il risultato migliore dipenderà completamente dal TIPO DI PAZIENTE che dobbiamo trattare e dagli OBIETTIVI TERAPEUTICI che ci siamo quindi posti. Un paziente neurologico avrà infatti bisogno di un approccio completamente diverso rispetto a un paziente ortopedico o uno sportivo, pertanto anche la metodica da utilizzare cambierà di conseguenza.
Tuttavia, una volta stabiliti i diversi obiettivi terapeutici e il contesto in cui si lavora, si possono identificare alcune CARATTERISTICHE CHIAVE della metodica “vincente”.
Vediamo quali sono:
1) MULTI-EFFICACIA
La metodica “vincente” dovrebbe garantire se possibile un’efficacia TRASVERSALE, alla luce della multifattorialità delle problematiche e delle differenze individuali dei pazienti. Pertanto, tecniche che agiscono contemporaneamente su più aspetti causali del problema sono solitamente da preferire rispetto ad altre.
2) DURATA DEGLI EFFETTI
Una metodica, per essere vincente, dovrebbe garantire una durata prolungata degli effetti terapeutici nel post-seduta. Questo al fine di limitare il più possibile la comparsa di recidive e ridurre al minimo la PERDITA DI EFFICACIA tra una sessione di fisioterapia e l’altra. Tecniche i cui effetti svaniscono in fretta rischiano di basare la loro efficacia solo sulla percezione soggettiva del paziente, pertanto è utile sapere COME DISTINGUERE UNA TERAPIA EFFICACE DAL PLACEBO.
3) FACILITA’
Una metodica davvero vincente dovrebbe essere facile da apprendere, di SEMPLICE ESECUZIONE e applicabile in tempi brevi dopo averla appresa. Purtroppo molti corsi di formazione di certe tecniche durano inutilmente anni: quando una metodica richiede così tanta pratica prima di poter essere realmente efficace, è destinata ad essere abbandonata dal terapista, o diventare appannaggio solo di pochi “eletti”.
4) VERSATILITA’
Più è ampio lo spettro di condizioni cliniche a cui può applicarsi una metodica e maggiore è la sua adattabilità al contesto terapeutico, più è vincente. Le tecniche migliori sono quelle che funzionano bene su pazienti diversi applicando pochi e semplici adattamenti al contesto clinico.
5) RAPIDITA’ DEGLI EFFETTI
Una metodica vincente deve dare risultati apprezzabili in tempi rapidi, ovvero già DALLA PRIMA SEDUTA. Se richiede molte sedute prima di avere effetto, è una metodica fallimentare e porterà nel tempo i pazienti ad abbandonare le terapie, a meno che non siate dotati di soft-skill davvero eccezionali in grado AUMENTARE L’EFFICACIA TERAPEUTICA.
6) INTEGRABILITA’
Per finire, la metodica vincente è quella che si riesce a sposare bene con le altre metodiche. Le tecniche efficaci sono quelle che arricchiscono il sapere del terapista, integrandosi armoniosamente con quello che già sa e potenziando al tempo stesso gli effetti terapeutici globali della seduta se vengono utilizzate anche altre tecniche.
Per concludere, regole universali non ce ne sono, tuttavia le 6 caratteristiche sopra elencate ti potranno aiutare nella scelta di una terapia piuttosto che un’altra o, qualora tu debba decidere quale percorso formativo intraprendere, ti potranno facilitare a scegliere il CORSO DI FORMAZIONE PIU’ ADATTO A TE.
Per concludere, ecco alcune metodiche che mi sento di consigliarti e che possono rientrare nello spettro delle “tecniche vicenti” a seconda delle varie condizioni cliniche:
Problematiche MUSCOLARI e VASCOLARI
MASSAGGIO TERAPEUTICO
Problematiche discali, compressive, artrosiche o in fase acuta
TECNICA POMPAGE
Problematiche miofasciali cronicizzate
RESTRAIN
Restrizione di movimento (non da lesione anatomica)
MANIPOLAZIONI
Scompensi posturali
TECNICHE POSTURALI
Recupero funzionale e del movimento
ESERCIZIO TERAPEUTICO
Buon lavoro!
Filippo